FRANCESCO SACCO “A - Solitudine, Edonismo, Consumo”
Sabato
21 maggio, il cantautore e polistrumentista FRANCESCO
SACCO presenterà per la prima volta dal vivo, nel Giardino di TRIENNALE MILANO nell'ambito di Triennale Estate, il suo
nuovo album “A - Solitudine, Edonismo,
Consumo” disponibile dal 20 maggio sulle piattaforme
streaming e in digital download (https://bfan.link/lato-a-solitudine-edonismo-consumo).
A seguire, alle ore 20.00, ci sarà il dj set della musicista e produttrice Margherita
Grechi.
Durante
la serata il cantautore,
accompagnato da Pit Coccato (chitarra elettrica) e Luca Pasquino
(tastiere, synth e basso), presenterà tutti i brani del suo nuovo disco “A
- Solitudine, Edonismo, Consumo”.
Il
live del cantautore Francesco Sacco,
nel Giardino di Triennale Milano nell’ambito di Triennale Estate,
inizierà alle ore 18.30 (INGRESSO LIBERO) ed è possibile prenotarsi al
seguente link: https://bit.ly/37BCnuE.
“A
- Solitudine, Edonismo, Consumo”,
preceduto dai singoli “Kabul” e “Fantasmino”, è
un disco di sei tracce pensato come ideale “Lato A” di un lavoro più
ampio. Dalla critica al sistema sociale ed economico nel quale viviamo,
esplicito in “Kabul” e nella traccia di apertura “Ogni uomo
e ogni donna è una stella” a tematiche più intime ed introspettive,
come quelle trattate in “Je suis resté seul” e “Laurana”,
o nel singolo “Fatasmino”: “A - Solitudine, Edonismo,
Consumo" è un disco variegato a livello di tematiche ma anche
musicalmente, in cui influenze e citazioni molto lontane fra loro vengono fatte
dialogare all’interno di una produzione contemporanea, compatta ed elettronica.
«“A - Solitudine, Edonismo, Consumo” è un disco dedicato
all’esteriorità, a tutto ciò che sta fuori: anche nei brani più introspettivi
la narrazione parte sempre da un fattore esterno. Con questo disco cerco di
condividere con gli ascoltatori il mio punto di vista, di fargli osservare il
mondo dalla stessa finestra dalla quale lo guardo io. È un disco che è stato
scritto molto velocemente nei mesi appena trascorsi, prodotto assieme a Luca
Pasquino, xx.buio e paralisi –
dichiara Francesco Sacco – Abbiamo cercato un suono granitico e compatto,
adatto alla narrazione dei testi, una sintesi contemporanea di influenze anche
molto lontane nel tempo, tradotta in musica dalla convivenza di synth,
campioni, casse elettroniche e autotune con suoni analogici, come chitarre
acustiche o organetti. Ad “A” seguirà sicuramente “B”, un lavoro speculare che
sarà dedicato allo sguardo interiore, all’individuo e alla magia»
Questa
è la tracklist del disco:
“Ogni uomo e ogni donna è una stella”, “Kabul”, “Vestiti”,
“Fantasmino”, “Je suis resté seul” e “Laurana”.
La cover è a cura di Lucrezia Testa Iannilli, fotografa e performer che utilizza come strumento di
visione il corpo umano e quello animale. Espone in Italia e all'estero,
collabora con istituzioni quali l’Università LUISS e il museo MACRO
di Roma. La grafica, invece, a cura di Luca Pasquino.
Francesco Sacco è un cantautore e polistrumentista con base a Milano. Da bambino studia
musica classica, da adolescente si appassiona al blues e alla beat generation,
poi approccia la musica elettronica, la performance e il sound design: da uno
spettro di influenze musicali e artistiche molto vasto nasce un progetto
cantautorale eclettico, fatto di incontri fra mondi musicali apparentemente
lontani. Dopo anni di esperienze come autore e produttore per
altri artisti e come compositore per brand di moda e spettacoli teatrali
fonda il collettivo di arti performative “Cult of Magic”
insieme a Giada Vailati e Samira Cogliandro, con il quale
collabora con enti e musei nazionali, come Museonovecento di Firenze. Nel 2020
esordisce come cantautore con il disco “La Voce Umana”, uscito in
digitale e in vinile per Artist First e presentato presso Triennale
Milano. Dalla collaborazione con i producer xx.buio e paralisi e
Luca Pasquino, produttore, polistrumentista e da sempre assiduo
collaboratore di Francesco, nasce la produzione di “Vestiti”,
brano che anticipa il nuovo lavoro, in uscita per Believe Distribution nel
2022. Mentre i testi si spostano da una dimensione intima a momenti di critica
sociale, la produzione vira verso un sound più radicalmente elettronico,
tagliente e diretto, nel quale c’è spazio per poche ma evidenti
citazioni, come i rimandi al folk americano o a Bach.